'Orgoglioso' è l'aggettivo col quale Gianni Amelio, direttore del Film Festival di Torino, si definisce all'inizio della conferenza stampa del 6 novembre 2012 alla Casa del Cinema di Roma.
Amelio è pienamente soddisfatto del lavoro eseguito durante quest'anno e negli anni precedenti del Film Festival di Torino e lo ribadisce più volte. Per il direttore la parola chiave di questo orgoglio e successo è senz'altro il 'passaparola' degli spettatori, anche grazie ai quali i film vengono pubblicizzati e selezionati, spettatori che secondo Amelio, rispetto agli altri Film Festival, in quello di Torino, fanno la differenza, partecipi ai massimi livelli e con la voglia loro stessi di fare cinema.
Amelio ed Emanuela Martini, nota critica cinematografica italiana, parlano di una cifra come 4.000 film supervisionati, di cui affermano non scendere per più della metà sotto le quattro o tre stelline da recensione. Ne fanno parte per la gran lunga cortometraggi e mediometraggi (40'/50'). Molti sono i film che non siamo abituati a vedere sul mercato, dice ancora il direttore Amelio, quelli provenienti dal mondo orientale.
Un plico di fogli distribuito prima della conferenza stampa è minuziosamente suddiviso per argomenti, tra cui le retrospettive; le ossessioni e possessioni, soprattutto all'interno dei film contemporanei; e addirittura un'applicazione da scaricare per avere in tempo utile tutte le informazioni sul Film Festival di Torino.
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Eleonora Taddei